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Il Medico del Lavoro, come definito dall’Art. 2, Lettera M del D.Lgs 81/08, ha il compito di eseguire un sopralluogo dell’ambiente di lavoro al fine di valutare i rischi presenti.

E’ doveroso indicare che la periodicità dei sopralluoghi viene indicato dallo stesso medico nel momento in cui viene redatto il DVR, ragion per cui in determinati casi la cadenza potrebbe non essere annuale ma semestrale o ancor più frequente.

Ciò comporta anche una possibile variazione delle periodicità iniziale, a seguito di eventuali cambiamenti dell’attività.

Quando viene redatto il Protocollo Sanitario, il Medico del Lavoro durante il sopralluogo avrà il compito di:

Al termine di ogni sopralluogo, al Datore di Lavoro verrà consegnato un verbale da parte del medico, nel quale verranno indicate le eventuali modifiche da apportare o conferme del Piano Sanitario.

Nelle imprese in cui è prevista la Riunione Periodica, il Medico Competente ha il compito di esporre gli elementi emersi dal sopralluogo, soffermandosi in particolare su:

- Relazione dei sopralluoghi effettuati;

- Relazione sanitaria;

- Analisi degli infortuni e delle malattie professionali;

- Giudizio sull’efficacia dell’utilizzo dei DPI;

- Fornire una panoramica sullo stato di salute dei lavoratori;

- Riferire se le eventuali limitazioni o prescrizioni sono state rispettate dall’azienda.

Il verbale è dunque il documento che attesta e certifica che il sopralluogo è stato effettuato, al fine di adempiere correttamente alla normativa di Legge.

Il Sopralluogo del Medico Competente è dunque un’attività fondamentale per quanto riguarda la sicurezza e la salute dell’ambiente di lavoro, in questo modo, come sopracitato, le eventuali criticità o rischi vengono evidenziati e corretti, prendendo adeguati provvedimenti, limitando così l’insorgere di problematiche quali infortuni e malattie professionali.

Centro Medico Brianteo mette a disposizione Medici Competenti professionisti che vi garantiranno una corretta ed approfondita Sorveglianza Sanitaria, effettuando il Sopralluogo dell’ambiente di lavoro, inserendolo all’interno della Valutazione dei Rischi e svolgendo i controlli periodici stabiliti.

[ a cura di Simone Pironti ]  

Ogni azienda deve per legge sottoporsi a una valutazione dei rischi seguendo i principi legati alla medicina del lavoro. Ma quali sono i fattori da considerare? E chi si occupa di redigere tale valutazione assicurando massima competenza?

La valutazione dei rischi rappresenta la base per andare a gestire in maniera corretta e soprattutto tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Non si tratta di una materia facoltativa per le aziende, bensì la stessa risulta chiaramente disciplinata da una serie di leggi a cui ogni datore di lavoro deve attenersi.

In termini pratici tale valutazione consiste nell’analisi di tutti quelli che rappresentano rischi in un determinato ambito lavorativo, che potrebbero mettere a repentaglio, anche in maniera seria, la salute e la sicurezza di chi opera all’interno di un’azienda, un ufficio o una qualsiasi altra attività commerciale.

Questo esame sistematico va a toccare molteplici aspetti, quali:

Tali valutazioni dovranno poi essere registrate e definite per iscritto all’interno del documento di valutazione dei rischi redatto con l’aiuto di specialisti in medicina del lavoro, sicurezza e prevenzione.

Quali sono le fasi per la stesura del documento di valutazione dei rischi

La redazione del documento di valutazione dei rischi deve seguire una serie di step perché non venga tralasciato e lasciato nulla al caso. Ma come si valutano i rischi in azienda? Qui di seguito pertanto elencheremo le fasi che verranno prese in esame dagli specialisti di medicina del lavoro, sicurezza e prevenzione aziendale.

FASE 1 – Individuazione e registrazione dei pericoli prendendo in esame ogni fattore e aspetto dell’attività, dai macchinari e strumenti utilizzati alle materie prime, dai mezzi di spostamento all’ambiente stesso. È considerato pericolo tutto ciò che può arrecare danno a beni e persone, lesioni, problemi di salute gravi e non.

FASE 2 – Valutazione dei pericoli e determinazione del relativo livello di rischio analizzando quale potrebbe essere la probabilità che una tale condizione si verifichi, la gravità degli effetti provocati e il numero di persone potenzialmente coinvolte.

FASE 3 – Individuazione delle possibili misure preventive e di protezione da adottare per ridurre quanto più possibile il rischio. Pertanto ove possibile eliminare la fonte di pericolo, oppure ridurne l’incidenza adottando misure preventive per l’operatore e per l’oggetto stesso del problema.

FASE 4 – Messa in atto delle misure notificate nel corso della “FASE 3”, ovvero attuare le misure individuate e verificare che chiunque operi nell’ambiente oggetto della valutazione del rischio, le tenga in considerazione.

FASE 5 – Monitoraggio e revisione per andare a migliorare le procedure elaborate in precedenza, valutando la reale eliminazione o riduzione della fonte di pericolo ed eventualmente considerare il rischio residuo, ovvero quello rimanente dopo l’adozione di tali misure.

Con il termine Medicina del Lavoro vengono identificate tutte quelle prestazioni eseguite al fine di tutelare la salute dei lavoratori in relazione al rischio legato al luogo in cui gli stessi operano e svolte dal un medico competente.

Lo scopo principale di questa branca della medicina è quella di prevenire ogni rischio strettamente connesso alla mansione rivestita dai singoli individui. Che si tratti di operai all’interno di una fabbrica, personale socio sanitario, impiegati o addetti alla vendita in un centro commerciale, tutti hanno il diritto di sottoporsi a periodici controlli effettuati dal medico competente, e gli stessi rappresentano un vero e proprio obbligo imposto ai datori di lavoro.

Questa forma di controllo può essere definita quale prevenzione secondaria con lo scopo di verificare se lo stato di salute del lavoratore risulta ottimale, oppure ha subito variazioni in seguito alla gestione di una determinata mansione. La prevenzione primaria infatti può essere considerata tutta quella serie di azioni volte a garantire la sicurezza sul posto di lavoro, dalla presenza di dispositivi di sicurezza sui macchinari, alla fornitura degli idonei DPI, ovvero dispositivi di protezione individuale.

Quali sono le competenze del medico del lavoro?

Questa figura professionale è specializzata nell’individuare sintomi riconducibili all’esposizione del lavoratore a:

Il medico del lavoro inoltre ha l’obbligo di partecipare all’elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi di ogni realtà.

Questa figura è univoca all’interno di ogni realtà lavorativa, rappresentando per la stessa un punto di riferimento per l’esecuzione periodica e a scadenze prestabilite delle visite di controllo ed eventuali analisi ove ritenuto necessario. Visiotest, esami del sangue e delle urine, elettrocardiogramma, audiometria e spirometria, test tossicologici sono i principali screening eseguiti da questa figura, ove ritenuto opportuno, al fine di monitorare lo stato generale di salute dei lavoratori in funzione delle mansioni eseguite.

In conclusione si può definire la Medicina del Lavoro come una forma preventiva, nonché una tutela per i lavoratori e per il loro benessere psico-fisico direttamente correlata alla mansione svolta.

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